Oro nero by Clive Cussler Graham Brown

autore:Clive Cussler, Graham Brown [Clive Cussler, Graham Brown]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi
pubblicato: 2022-10-23T22:00:00+00:00

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Great Sound, Bermuda

Priya nuotava alla volta del Monarch, diretta sotto la prua. Se la sua ipotesi era giusta, il sistema di sicurezza doveva includere videocamere su entrambi i lati dell’insenatura e sensori di movimento a protezione della residenza, ma nulla direttamente sotto l’aereo.

Il ventre dell’enorme apparecchio era sopra di lei. Priya era stupita delle sue dimensioni, degne di un bombardiere della seconda guerra mondiale. Da vicino poteva notare dettagli che non erano visibili nelle fotografie.

La parte anteriore dello scafo era più spessa e percorsa da linee e creste sottili, come negli yacht dell’America’s Cup, in modo da farlo scivolare meglio sull’acqua.

Più indietro, la sezione inferiore dell’aereo assumeva una forma simile a quella di una bottiglia di Coca-Cola e, a partire da quel punto, era minutamente traforata, da una fiancata all’altra. Dovevano essere valvole ad alta pressione, destinate a pompare milioni di bollicine nella spazio tra fusoliera e superficie dell’acqua.

Il processo, denominato «supercavitazione», riduceva temporaneamente e in modo drastico l’attrito di qualsiasi oggetto in movimento attraverso un fluido. Con un metodo analogo, gli ingegneri navali – compreso qualcuno alla NUMA – costruivano siluri e sommergibili specializzati che potevano superare la velocità di un centinaio di nodi.

L’ingegnosità e la perfezione del progetto risultavano stupefacenti. Senza quell’espediente, forse un colosso come il Monarch non sarebbe mai neppure riuscito a decollare sull’acqua.

Priya proseguì verso poppa, fino al punto in cui lo scafo si sollevava dal mare. Spense la muta e regolò l’assetto su neutro, tornando in superficie in corrispondenza della curva della fusoliera. La sezione di coda creava una zona d’ombra sopra di lei.

«È il momento di cominciare a rivelare i tuoi segreti», sussurrò all’aeroplano.

Aprì la cerniera lampo di un astuccio ed estrasse un apparecchio che aveva forma e dimensioni di un allarme antifumo: il geolocalizzatore. Lo attivò, ruotandone la sommità di novanta gradi, quindi asportò lo strato protettivo dalla base, esponendo il lato adesivo.

Tese il braccio più in alto possibile e premette l’apparecchio sulla superficie piatta della coda. L’adesione era istantanea e dopo trenta secondi sarebbe stato impossibile rimuovere il geolocalizzatore senza l’ausilio di un piede di porco.

Priya tornò a immergersi senza sollevare spruzzi intorno a sé. Riprese a nuotare sotto il Monarch usando solo le braccia per darsi la spinta, prima di riaccendere la tuta.

Superò la prua, fece un mezzo giro e si diresse verso il Lucid Dream. Con un senso di profonda soddisfazione, si lasciò alle spalle l’aereo anfibio.

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